Perché nasce Arkeomania
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Caro lettore,
"Lettera di Vincenzo Tusa" Alcuni giovani siciliani, che frequentano i licei della nostra Isola e le facoltà umanistiche di varie università italiane, vogliono dare vita ad una pubblicazione, Arkeomania, con la quale si propongono di sensibilizzare le nuove generazioni ai temi dell’archeologia e, in genere, dei beni culturali, di cui è così ricca la Sicilia. Questo impegno, da un lato, ha una valenza sicuramente formativa, ma intende altresì richiamare l’attenzione del mondo politico regionale affinché finalmente ci sia quella svolta da me tante volte auspicata per la valorizzazione di un settore che, se incentivato in modo opportuno, dischiuderà favorevoli prospettive per il turismo e porrà positive premesse per la creazione di tanti posti di lavoro. Tale attività editoriale merita perciò di essere sostenuta ed appoggiata; da parte mia, cercherò di stare accanto a questi giovani e di incoraggiarli nella loro iniziativa. Palermo, 24 febbraio 2000 Vincenzo Tusa ciò che ti accingi a leggere non è solo un insieme di articoli che trattano argomenti di archeologia, ma il frutto dell’impegno di un gruppo di giovani accomunati dalla passione per le cose antiche, per quelle civiltà ancora tutte da scoprire che, secoli e secoli addietro, ci hanno preceduto sulla nostra terra e sui cui resti non di rado l’uomo moderno cammina indifferente, dimentico (spesso volutamente) delle sue radici.
Noi crediamo che la grave conseguenza del villaggio globale, della crescente massificazione, della voglia di essere all’altezza dei tempi come gli altri paesi occidentali, sia la progressiva perdita della propria identità, rischio cui corre incontro anche chi sostiene l’inutilità dello studio del latino e del greco nella scuola italiana, ignorando la ricchezza di spunti politici, etici, filosofici ecc. contenuti nei classici latini e greci, che sono forse tra i più bei frutti del pensiero umano.
Una delle finalità principali di questa rivista è di dimostrare come l’archeologia non sia affatto una materia noiosa o dai contenuti accessibili a pochi, ma sia piuttosto un campo di indagine davvero interessante e stimolante tanto per gli addetti ai lavori quanto per i semplici appassionati.
A richiamare l’attenzione su tale disciplina sono, d’altra parte, le continue scoperte, i sensazionali rinvenimenti e le testimonianze riportate alla luce, le quali spesso provengono ancora intatte da un passato più o meno remoto, solleticando immancabilmente l’immaginazione collettiva.
Ciò che, tuttavia, impedisce un accostamento più pieno all’archeologia è, in buona parte, la tendenza a considerarla una scienza riservata a pochi, alla quale avvicinarsi con molta prudenza e solo se si è in possesso delle dovute cognizioni. Indubbiamente studiare il patrimonio archeologico, data la sua vastità e complessità, richiede una certa competenza in materia, ma d’altra parte ogni “angolo” del sapere possiede il suo bagaglio di nozioni e di informazioni e compito essenziale e primario di chi lo conosce e lo studia è perciò quello di renderlo accessibile agli altri.
Dunque “Arkeomania” nasce con lo scopo di coniugare due aspetti tendenzialmente difficili da conciliare, e cioè da un lato l’acquisizione scientifica dei dati e il rigore della ricerca e dall’altro il tentativo di esprimere i contenuti in modo chiaro, per permetterne la comprensione anche ad un pubblico di non specialisti.
“Arkeomania” mira a ricordare ai siciliani che sulle stesse strade, da loro quotidianamente percorse, hanno già camminato elimi, fenici, cartaginesi, greci e romani, e a testimoniare come sia possibile avviare un’iniziativa editoriale che, pur tra le molte difficoltà del tempo in cui viviamo, intendiamo comunque portare avanti con determinazione, confidando nell’appoggio dei lettori e delle istituzioni.




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