Fra le feste patronali di Sicilia quella della veneratissima Madonna di Tagliavia, che si svolge ogni anno a Vita (Trapani) nella domenica dell’Ascensione e si rinnova con uguale fervore in Canada nella comunità siciliana di Toronto in coincidenza con la processione di San Francesco di Paola, va a buon diritto collocata tra gli eventi più rilevanti delle locali tradizioni. La preziosa icona trae origine e nome dal santuario della Madonna del Rosario nel feudo dei Tagliavia a Corleone. Da oltre un secolo la miracolosa immagine è stata assunta a simbolo della città che la ospita nel tempio divenuto meta quotidiana e assidua di una sempre crescente folla di fedeli.
La diocesi ha sempre avuto per la Santissima Vergine di Vita una particolare predilezione, evidenziata dalle frequenti visite pastorali del Vescovo di Mazara. Le decorazioni interne della nuova chiesa, che negli anni Trenta venne edificata in sostituzione della chiesetta preesistente di modeste dimensioni, furono curate dall’architetto salemitano Giuseppe Lampiasi. Eretta a parrocchia nel 1949, il suo ruolo si è accresciuto di anno in anno, alimentando in misura significativa la generale devozione per la Madre di Dio.
Le modalità della manifestazione sono analoghe a quelle che nei primi di maggio a Salemi caratterizzano, in modo se possibile ancora più sontuoso e spettacolare, la festa del Santissimo Crocefisso. Quest’anno la Madonna di Tagliavia è stata commemorata il 20 maggio, con la partecipazione delle maggiori autorità locali e provinciali. Tra i tanti presenti, il Vescovo della diocesi mons. Domenico Mogavero, il presidente della Provincia Regionale sen. Antonio d’Alì, il sindaco di Vita dott. Antonino Accardo. I circa trentamila fedeli, accorsi in massa dai centri confinanti, hanno assistito alla sfilata dei carri, dai quali i rappresentanti dei vari ceti artigiani (pecorai, cavallari, viticoltori, burgisi, massarioti) hanno lanciato verso i balconi gremiti di spettatori e verso la folla i prodotti dell’agricoltura, frumento, mandorle, nocciole, olive, frutta secca, confetti, sacchetti di piccoli pani artisticamente lavorati e bottigliette per un provvidenziale assaggio dell’ottimo vino che qui si produce.
Vita e Salemi non sono accomunate soltanto dalle festività religiose, ma dalla storia e dalla medesima origine elima. L’attuale territorio di Vita infatti costituisce una consistente porzione dell’area archeologica della antica Alicia, che assieme a Segesta, Erice, Drepano, Entella, Jetas era abitata, come è attestato dagli storici greci e latini ed è suffragato dalle scoperte più recenti, da una popolazione di origine anatolica, giunta in Sicilia occidentale nel XIII secolo a. C., nella lontana epoca della guerra di Troia. Gli scavi compiuti dalla missione norvegese dell’Università di Oslo sul monte Polizo stanno riportando alla luce perimetri edilizi e manufatti di tre millenni fa.
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