Fenici in Sardegna: «The Fenici Portrait»
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Famosi scrittori, artisti e viaggiatori hanno esaltato la Sardegna, le sue bellezze uniche immerse in un ambiente incontaminato, con un paesaggio botanico e faunistico ricco di specie rarissime. Ma l’isola ospita soprattutto un patrimonio storico-archeologico, per certi aspetti ancora sconosciuto, che la rende una delle mete italiane più felici e avventurose.
L’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quest’anno presenta un ritratto inconsueto dell’isola attraverso sette itinerari curati da stimati studiosi, che partendo da Cagliari e da altre deliziose località porteranno alla scoperta dei paesaggi fenicio-punici. Le splendide spiagge di Nora, Sant’Antioco, Tharros solo per citarne alcune- divengono così punto di partenza per una suggestiva esplorazione di un entroterra ricco di storia, cultura e della particolare tradizione culinaria sarda, luoghi rigogliosi di attività, feste e spettacoli, e in questa occasione anche riletti dallo sguardo di quattro maestri della fotografia contemporanea -Franco Fontana, Maurizio Galimberti, Anna Marceddu, Claudio Porcarelli- e dieci artigiani sardi che esporranno oggetti di ceramica e gioielli realizzati appositamente per la mostra The Fenici Portrait curata da Laura Villani (Cagliari 16 giugno/ 15 luglio; Alghero 15/30 settembre; Bologna 4/15 ottobre 2007). Ideato dalla prof.ssa Anna Laura Trombetti, docente dell’Università di Bologna, e realizzato da Vittoria Cappelli e Luigi Manca, il progetto si avvale della partecipazione di importanti studiosi come il prof. Carlo Tronchetti, archeologo e specialista della civiltà fenicio-punica, e il prof. Massimo Montanari, uno dei massimi esperti di Storia dell’alimentazione. Testimonial d’eccezione sarà Valerio Massimo Manfredi, archeologo e scrittore di fama internazionale, che illustrerà l’iniziativa in un dvd dedicato alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico della Sardegna. Una ricca proposta di danza, teatro, letteratura e poesia si intreccia alla rete di feste popolari che animano tutta la Sardegna, per raccontare le trasformazioni avvenute nei secoli grazie al popolo dei navigatori. Tra gli ospiti: il noto scrittore Marcello Fois, il coreografo Mvula A. Sungani, l’attore Antonio Piovanelli. Situata strategicamente al centro del mar Mediterraneo, la Sardegna è stata da sempre un attracco obbligato per i navigatori in cerca di materie prime e di nuovi sbocchi commerciali. Il suo territorio, ricco di boschi, acqua e minerali, ha favorito gli insediamenti delle potenze coloniali antiche le cui vestigia sono disseminate numerose attraverso l’intero territorio. Consistente e duratura è stata la penetrazione dei Fenici le cui prime attestazioni a Tharros e a Sulcis risalgono all’VIII secolo avanti Cristo; nel IV secolo, durante la fase punica corrispondente al dominio cartaginese, raggiunsero il loro apice estendendo il controllo praticamente su tutta l’isola. I sette itinerari si aprono prevalentemente sull’area sud-occidentale con un’unica escursione nel nord est, a Olbia, una delle grandi porte dell’isola insieme con Cagliari, attraversando note e prestigiose mete turistiche. Il 1° percorso si snoda dentro e intorno Cagliari: dalle botteghe degli artigiani - eccellenti modellatori di crete e straordinari orafi - al Museo Archeologico Nazionale che, oltre ai gioielli provenienti dalla città di Tharros, custodisce la stele fenicia di Nora, che reca inciso l’antico nome dell’Isola scritto nei caratteri dell’alfabeto fenicio, SRDN. fino alla grande necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu (del V sec. a. C.). Di notevole interesse una cucina fatta di cibi e vini dai gusti marini e di terra. Il 2° itinerario si estende tra Pula/Nora, Domusdemaria/Bithia, Santadi/Siliqua: antichi centri fenici dove mare e terra sono ancora incontaminate, in un susseguirsi di ripide scogliere e splendide spiagge. Il 3°, sempre partendo da Cagliari, si inoltra nelle fertili terre della Trexenta: Pimentel/Monte Luna, Senorbì/Dolianova, Decimomannu/Assemini: abbandonando il mare e addentrandosi nell’entroterra, il turista è invitato a “esplorare” questa suggestiva regione interna. Nelle campagne della Trexenta, uno dei distretti agrari più ricchi dell'Isola, la peculiarità culturale è l’incontro, non solo geografico, tra le culture sarda e fenicio-punica. Il 4° itinerario va alla ricerca delle tradizioni, del mare e del benessere: Villasimius, Cuccureddus, San Priamo, attraversando un’affascinante macchia mediterranea bassa e dai tratti peculiari. Il 5° percorso, ricchissimo di emergenze archeologiche, artistiche, etnografiche e naturalistiche, comprende le due isole Sant’Antioco e San Pietro, e un interessantissimo, ampio distretto minerario, dove l’Unesco ha promosso il primo Parco geominerario storico e ambientale del mondo. Fanno parte del percorso anche Sulcis, uno dei principali siti fenici di tutta l’isola, con il tophet fenicio-punico e le urne cinerarie dall’VIII al II secolo a.C., Carbonia con la fortezza eretta agli inizi del VII secolo a.C., Fluminimaggiore, Gùspini 6° itinerario, il Campidano di Oristano: Tharros, principale sito fenicio di Sardegna, uno dei più importanti di tutto il Mediterraneo; Santa Giusta, l’antica città fenicia di Othoca. 7° itinerario: Olbia, la porta di accesso a nord. Di epoca fenicia restano solamente pochi frammenti e lo stesso si può dire della presenza greca, che comunque testimoniano la frequentazione dello scalo. La città reca anche tracce di età prenuragica e nuragica, ma definì la sua trama urbana in età punica quando raggiunse una eccellente prosperità: importanti traffici commerciali sono testimoniati dagli scavi nelle necropoli. Rinomati come gli uomini della porpora (phonix, cioè “rosso porpora”) per il colore dei tessuti che producevano, navigatori straordinari sempre alla ricerca di rotte e approdi commerciali, i Fenici colonizzarono la Sardegna pacificamente e in modo duraturo. Infatti, il loro insediamento nell’isola, iniziato con empori commerciali presto cresciuti fino a divenire vere e proprie città, li portò a fraternizzare con i Sardi delle zone costiere che più tardi, nella fase punica, divennero loro alleati contro l'espansione di Roma. All’avanguardia in molti settori economici e produttivi, i Fenici furono capaci di assorbire influenze culturali e tecniche delle altre civiltà, rielaborandole con autonomia e in modo originale. Originari della regione corrispondente all’attuale Libano, la spinta alla ricerca di nuovi sbocchi per i loro commerci fu determinata anche dal consolidamento di alcuni stati (soprattutto Egitto e Israele), dando il via a un processo di proiezione marittima verso il Mediterraneo occidentale. A queste cause si aggiunsero anche eventi più spiccatamente politici, come l’espansione dei regni interni verso la costa, in particolare quello assiro e poi la conquista di Alessandro Magno. La loro rete commerciale tuttavia portò a uno scambio non solo economico: le navi fenicie, infatti, furono i primi importanti veicoli della diffusione di forme artistiche, temi, simboli e suggestioni attraverso l’intero bacino del Mediterraneo. Un contributo alla formazione in quest’area di un importante sostrato culturale comune: non a caso una lunga tradizione, risalente già allo storico greco Erodoto, ascrive ai Fenici anche il merito di avere inventato l’alfabeto, diffondendo così una scrittura semplice e fonetica. Ufficio stampa e comunicazione: Maria Luisa Migliardi / Euroforum tel. 06.8088854 email ml.migliardi@euroforum.it in collaborazione con Francesca Venuto tel. 349.5780211 email francescavenuto@fastwebnet.it
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