L'UE e il sale marino nella terra dei Fenici
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Il mulino Ettore-Infersa di Marsala ( provincia di Trapani )L’Unione Europea, su richiesta congiunta dei produttori trapanesi, portoghesi e francesi, si accinge a riconoscere come prodotto agricolo il sale marino come prodotto agricolo, tappa questa preliminare e fondamentale perché possa essere riconosciuta la Denominazione d’Origine Protetta.
Nella sala delle adunanze della Provincia Regionale di Trapani, il presidente sen. Antonio D’Alì ha accolto una delegazione degli operatori del settore, provenienti dai Paesi comunitari interessati, al fine di concordare una bozza di programma da sottoporre al vaglio degli organi competenti di Bruxelles. Hanno partecipato alla riunione i sindaci di Trapani e Paceco, Girolamo Fazio e Antonino Plaja, l’assessore provinciale all’Ambiente Enzo Leone, l’assessore alle attività produttive del Comune di Marsala Maria Parrinello. Hanno presenziato inoltre Giacomo D’Alì Staiti, docente all’Università di Palermo, e Bartolo Azzaro, presidente del Consorzio Produttori.
Nel comunicato stampa della Provincia, a firma di Fabio Pace, si illustrano le proprietà organolettiche del sale marino, legate anche ai luoghi di produzione. Proprietà organolettiche che si diversificano appunto in rapporto allo specifico ambiente in cui il sale marino viene lavorato.
Intervenendo nella discussione, il sen. D’Alì ha detto fra l’altro: “In tutta l’Europa le saline sono giunte intatte fino ai nostri giorni grazie alla caparbietà dei produttori che hanno puntato su una attività tradizionale. Hanno dimostrato come il lavoro dell’uomo possa sposarsi con la tutela dell’ambiente e con le nuove forme di turismo culturale e naturalistico. Il riconoscimento della DOP di un prodotto, proveniente da luoghi così peculiari, è un altro indispensabile passo verso una economia sostenibile che va assecondata perché trovi i suoi spazi sul mercato”.
Furono i Fenici a introdurre in Sicilia, nell’area di Mozia e di Lilibeo, le prime saline. La produzione di “oro bianco” (così veniva chiamato il sale) era in quei lontani tempi una merce rarissima e preziosa, e costituiva un fondamentale cespite di guadagno per il commercio nell’intero Mediterraneo.
In aggiunta a ciò, occorre evidenziare che le saline di Trapani sono le uniche al mondo in cui da qualche secolo vengono utilizzati, per la produzione tradizionale, i pittoreschi mulini a vento, tipico retaggio dell’archeologia industriale che conferisce una suggestiva connotazione al mare e all’abitato di Trapani.




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