Il 30 settembre 2005, presso il Museo di Arte Sacra nell’ex Collegio dei Gesuiti di Salemi (Tp), si è inaugurata la mostra Dieci anni di scavi archeologici nel territorio di Salemi 1995-2005, visitabile fino al 30 ottobre c. a.
La mostra, nata dal comune impegno della Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Trapani, dell’Assessorato Regionale per i Beni Culturali ed Ambientali, del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Amministrazione municipale di Salemi, espone reperti, tra cui alcuni inediti, provenienti dalle ricerche archeologiche degli ultimi dieci anni. Le indagini si sono svolte in modo sistematico nei siti di Mokarta e Monte Polizo, mentre alcuni saggi di scavo hanno interessato il centro storico di Salemi ed il Castello medievale.
L’esposizione, disposta in due stanze, è corredata da pannelli, che spiegano in modo esaustivo le dinamiche di scavo e i ritrovamenti, assieme a fotografie e a piante del territorio.
Due vetrine sono dedicate al villaggio di Mokarta, che ebbe vita tra il XIII ed il X sec. a. C., di cui era già stata indagata nei primi anni Settanta la necropoli e di cui negli ultimi tempi conosciamo l’abitato, costituito da capanne circolari con caratteristico ingresso “a forcipe” e focolare centrale. Sono esposte ceramiche di produzione indigena relative all’ultima fase dell’abitato, quali un incensiere, un cucchiaio fittile, un disco di terracotta, un vasetto biansato a decorazione incisa, un askós (tipo di ciotola), fuseruole e brocchette.
Altrettante vetrine espongono reperti provenienti dall’abitato elimo di Monte Polizo, inquadrabile tra la seconda metà del VI e il V sec. a. C., di cui è stata scavata l’acropoli e sono stati restituiti alla luce alcuni edifici nei pendii circostanti. Viene esposta ceramica indigena, tra cui una scodella biansata, un’anforetta, uno skyphos (tipo di ciotola), ceramica greca, come la coppa ionica di tipo B2, frammenti d’anfora di tipo greco-occidentale della prima metà del V sec. a. C., un coperchio di pisside di produzione corinzia del VI a. C. Accanto ad un’edicoletta punica spicca, per la sua particolarità, una capeduncola con ansa antropomorfa, di fattura indigena.
Un’altra vetrina espositiva è dedicata ai saggi di scavo, nel centro storico di Salemi, eseguiti dalla Northen Illinois University tra il 2001 e il 2005 nel Castello, nel cortile del Monastero della Concezione e in via Cappasanta. Si è così rivelato un sito del IV a. C., con abitazioni scavate nella roccia o fornite di muri di terrazzamento, coevo dunque all’abitato di Monte Polizo.
Qui sono state rinvenute monete appartenenti alla zecca cartaginese, a testimonianza della diffusione dei modelli punici in luoghi interni della Sicilia occidentale. Dal castello provengono frammenti di statuette fittili, un bronzetto zoomorfo e un orecchino d’oro decorato a testa di leone, quest’ultimo preso ad emblema della mostra. Tra i reperti, sono esposti frammenti di coppe a figure nere databili tra il VI ed il IV a. C., vaghi di collana del IV- III a. C. e ceramica invetriata con decorazione a fasce in verde e bruno del X-XII sec. d. C.
Un’ultima esposizione offre al visitatore i ritrovamenti delle ricognizioni sul territorio, svolte nelle aree tra Monte Polizo e Montagna Grande, nella collina di Mokarta fino al Monte Porticato. È esposta ceramica e sigillata africana, tra il II e il V d. C., lucerne d’età imperiale romana, ceramica medievale invetriata tra l’XI e il XIII sec. d. C.
La mostra ha l’intento di far conoscere i risultati di tanti anni di impegno e sforzo comune per portare alla luce pezzi della storia e del passato di Salemi, sottolineandone il potenziale archeologico e l’importanza che ha avuto in tempi antichi come luogo favorevole all’insediamento e agli scambi culturali e che può avere adesso come sito archeologico di grande interesse della provincia di Trapani.
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