I capolavori dell’arte delle nove province dell’Isola sono in mostra a Palazzo dei Normanni in occasione dei sessanta anni dell’Assemblea Regionale. L’iniziativa è stata voluta da Gianfranco Miccichè e da Lino Leanza, i quali con impegno assiduo operano quotidianamente per restituire alla loro terra quel ruolo di assoluta centralità che per vari millenni aveva visto la Sicilia protagonista della cultura mediterranea.
Tra le opere esposte il «Satiro Danzante» di Mazara del Vallo, reduce dal museo del Louvre dove è stato oggetto dell’ammirazione dia diecine di migliaia di visitatori. Altro capolavoro di assoluta bellezza, tra quelli presenti nella prestigiosa rassegna, il «Ritratto di ignoto marinaio» di Antonello da Messina, la cui sede naturale è di solito quella del museo Mandralisca di Cefalù. Ed ancora la «Vucciria» di Renato Guttuso, l’«Adorazione dei pastori» del Caravaggio, la «Eleonora d’Aragona» del Laurana, il bronzo greco del III sec. a. C. denominato l’«Ariete» del Museo Archeologico “Antonino Salinas” di Palermo. Agrigento partecipa con tre pezzi, il fondo di un vaso in cui è raffigurata la Triquequa, la testa a tre gambe simboleggiante la Trinacria, il «kouros» in marmo del V sec. a. C. e un cratere attico a figure rosse con la lotta tra Achille e Pentesilea. Fra i materiali più preziosi suscitano particolare interesse nei visitatori i manoscritti autografi de «I Vicerè» di Federico De Roberto e de «I vecchi e i giovani» di Luigi Pirandello.
La splendida mostra, denominata «Ars Siciliae», è stata allestita da Pietro Longo e Francesca Grassi. In una sala appositamente attrezzata vengono proiettati a ciclo continuo due documentari storici, uno sulla pesca del tonno nel mare di Favignana e l’altro sui carusi che estraevano a corpo nudo lo zolfo dalle miniere di Caltanissetta.
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