Nell’archeologia in Sicilia trova posto in provincia di Trapani il Monte Bonifato di Alcamo, sulla cui vetta, inserita nelle escursioni turistiche anche per il preistorico bosco, si ipotizza l’esistenza di una città degli Elimi

Quella di Alcamo è una storia tutta in salita. Il luogo in cui sorge, le pendici settentrionali del Monte Bonifato, fu scelto fin dalla tarda età del Bronzo e abitato da Elimi, Romani e Bizantini per la posizione strategica e per il clima. La città di Alcamo, la cui etimologia potrebbe derivare da “ALQUAM”, terra fangosa, o da “MARZIL ALQAMAH”, casale di ALQAMAH, fu fondata dagli Arabi nel 972 circa.
Alcamo sorge su un altopiano di 256 metri sul livello del mare, alle falde, come abbiamo accennato prima, del Monte Bonifato, alto 825 metri, sul quale esisteva fin dal V secolo una popolazione cristiana sottomessa dai Saraceni i quali proprio in quel periodo erano in guerra con i Bizantini.
Testimonianza di questo periodo è appunto la Funtanazza la quale però si riduce a pochi ruderi. Si trattava di un’importante opera architettonica che aveva la funzione di grande serbatoio d’acqua o addirittura di impianto termale. L’edificio presenta una pianta rettangolare del tutto regolare con mura molto spesse ed una base di archi acuti che un tempo sorreggevano la volta.
Monte Bonifato fu abitato fin dalla tarda età del Bronzo ed è proprio qui che in seguito a campagne di scavi archeologici sono state rinvenute le numerose tombe a grotticella dalle quali però non è emerso nessun reperto archeologico poiché esse sono state riutilizzate dai contadini in epoche recenti. Si trattava probabilmente di sepolture collettive.
Successivamente a questi scavi, si è svolta un’altra campagna di ricerche sulle pendici orientali e settentrionali della Riserva Naturale di Monte Bonifato. Dai ritrovamenti emersi si è dedotto che doveva esistere una cittadella poiché si sono messi in luce i ruderi di una porta, la cosiddetta porta della Regina che probabilmente ne costituiva l’accesso.
La porta è caratterizzata da due stipiti in muratura realizzati con piccole lastre rettangolari di calcare legati da malta bianca e inoltre sono stati riportati in superficie anche resti di un settore angolare della fortificazione orientale. Tutto ciò fa pensare agli archeologi che si tratti di una cittadella medievale, perché cospicui sono stati i ritrovamenti di materiale ceramico di tale epoca.
Accanto alla frequente ceramica medievale sono stati pure rintracciati piccoli resti di ceramica greca e persino ceramica elima; quest’ultima potrebbe far supporre che Monte Bonifato sia stato il luogo dove è esistita una polis elima.
Tutto ciò fa pensare che Monte Bonifato sia stato un luogo segnato da varie fasi di insediamenti, di cui la prima fase appunto elima e riutilizzata in epoche successive, così come altri luoghi della Sicilia occidentale. Ma si può parlare di una polis degli Elimi? Purtroppo ciò è di difficile identificazione, perché gli scavi sono ancora ben lontani dall’essere ultimati e si è pertanto solo all’inizio di un’indagine archeologica.

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