Itinerario archeologico in provincia di Siracusa

di Mariagloria Chiara
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Mappa dell'itinerario turistico - archeologico nella provincia di SiracusaII sentieri dell’itinerario che andremo a tracciare ci porteranno a scoprire la storia e il mito dei popoli che a partire dall’VIII secolo a.C. colonizzarono le sponde orientali della Sicilia alla ricerca di ricche e fertili terre da abitare. Sorte inizialmente come colonie, talune nel corso dei secoli divennero città dotate di piena autonomia e capaci di influenzare il panorama politico del tempo; altre caddero, invece, in mano ad altri popoli colonizzatori ritrovando nuove identità o relegando definitivamente al mito la loro storia.
Iniziamo il viaggio da una delle più antiche colonie greche della Sicilia: Megara Hyblaea.

Megara Hyblaea
La città, fondata verso il 750 a.C., sorgeva su un precedente insediamento neolitico e basava la sua attività economica sulla produzione di ceramica e sul commercio marittimo, sebbene non fosse dotata di un porto, ma solamente di un approdo. Conobbe presto un forte incremento demografico che la spinse a fondare Selinunte, avamposto greco nella Sicilia sud occidentale. Megara Hyblaea venne edificata e distrutta due volte: risalgono alla prima costruzione le fortificazioni, ciò che rimane di un tempio dorico e i resti di due quartieri che si affacciano in un’agorà monumentale, nella quale è stata ritrovata una maschera teatrale datata alla fine del VI sec. a.C.
Alla seconda ricostruzione vengono attribuite ulteriori fortificazioni con torri, abitazioni, l’agorà e il tempio ionico della fine del IV sec. a.C., presumibilmente dedicato al culto della dea Afrodite e una nuova necropoli. Tuttavia la definitiva distruzione della città ad opera di Marcello del 214 a.C. è stata tale che le rovine oggi visibili non presentano particolare rilevanza; tuttavia, l’antiquarium custodisce interessanti notizie sulla storia della città unitamente ai reperti rinvenuti in sito.

Siracusa
Pochi anni dopo, nel 733 a.C. venne fondata Siracusa che conobbe secoli di splendore politico, militare e culturale. La struttura della città si articola in un’isoletta, Ortigia, prospiciente la terraferma, che vide il primo insediamento. Successivamente venne realizzato un ponte che collegava le due parti dell’abitato. Ortigia offriva la possibilità di due porti ben protetti nonché la presenza di sorgenti di acqua dolce che la rendevano luogo ideale per una colonia.
Iniziamo la visita della città partendo da Ortigia e soffermandoci al Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” che si sviluppa su due livelli e contiene il materiale relativo ai periodi preistorico, greco e romano e che è stato rinvenuto in prossimità di templi e siti archeologici della Sicilia centrale ed orientale.
Tra le sculture greche troviamo il kouros scoperto a Megara Hyblaea. L’antiquarium del Tempio jonico contiene i resti del secondo tempio per importanza dedicato ad Atena e distrutto nel 480 a.C. durante la battaglia di Himera. Nell’edificio dell’attuale cattedrale è incorporato il tempio di Atena. L’antica struttura è ancora ben visibile e in buono stato di conservazione a seguito della conversione del culto da pagano a cristiano.
Di notevole rilievo, in quanto si pensa che si tratti del più antico dei grandi templi dorici siciliani, è quello dedicato ad Apollo, anch’esso inglobato nella struttura di una chiesa. Proseguendo il cammino ci imbattiamo nella fontana di Aretusa che si alimenta da una delle sorgenti di acqua dolce dell’isoletta. Questa prende nome dalla leggenda che narra di Artemide che trasformò la ninfa Aretusa, che fuggiva dal suo amante Alfeo, in sorgente ed Alfeo in fiume.
Attraversando il ponte che congiunge Ortigia alla terraferma visitiamo la zona archeologica della Neapolis, l’orecchio di Dionisio e l’antiquarium del tempio ionico. Questa vasta area comprende il settore della città antica dove sorgevano gli edifici pubblici, quindi il Santuario di Apollo, il teatro greco, l’anfiteatro romano, la via dei sepolcri e un’ampia area di latomie. La più celebre è il cosiddetto orecchio di Dionisio, famoso per i particolari effetti acustici.
Concludiamo la visita di Siracusa al castello di Eurialo, imponente complesso di fortificazioni greche costruite tra il V e il III sec. a.C.

Akrai
Proseguiamo alla volta di Akrai, oggi nota come Palazzolo Acreide. La città sorse come avamposto militare di Siracusa nel 664 a.C. Sono ancora visibili i resti dell’edificio del senato, il teatro, le latomie nelle cui pareti sono presenti numerose nicchie recanti dei rilievi databili al periodo greco. In una vallata è visibile un gruppo di figure raffiguranti delle divinità a dimensioni reali, il cui culto è verosimilmente di origine ellenica. Sulla vetta della collina, inoltre, sono stati identificati i resti di un tempio del VI sec. a.C.



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