Itinerario archeologico, viaggi a Ragusa e Camarina

Mappa delle località dell'itinerario turistico archeologico in provincia di Ragusa, con viaggi a Ragusa, Camarina e Modica

La moderna Ragusa, secondo una supposizione largamente accreditata, occupa il sito di una antichissima città, denominata dai Sicelioti Hibla Haeraia ma che sarebbe stata addirittura fondata dai Siculi. A suffragare, fra l’altro, l’ipotesi di una sovrapposizione edilizia e di una identità territoriale la scoperta in località Rito, alla periferia del capoluogo, di una necropoli greca attiva fra il 570 e il 490 a.C.
Ragusa con il suo hinterland è oggi uno dei centri più conosciuti dell’Isola per la prosperità raggiunta dalla sua agricoltura e dalle sue industrie, con un reddito pro capite di tutto rispetto a vantaggio della popolazione residente. Si tratta invero di una realtà socio-economica di cui gli abitanti a giusta ragione menano vanto; e sono in molti gli operatori che puntano come fonte di ricchezza sul turismo, incentivando lo sviluppo parallelo delle strutture ricettive.
Ragusa si estende su tre alture separate da due gole: il rione più antico, popolato già in epoca preistorica, reca il nome di Ibla. Rasa al suolo dal terribile sisma del 1693, la sua ricostruzione avvenne in epoca barocca, e sono perciò gli edifici del XVIII secolo la nota dominante delle eleganti strade del centro storico.
Di straordinario interesse nel capoluogo è il Museo Archeologico Ibleo, suddiviso in sei sezioni con manufatti dai siti preistorici, da Camarina, dai villaggi siculi, dai centri ellenistici, dagli insediamenti romani e da donazioni e sequestri. La direzione del museo è affidata all’archeologo Giovanni Di Stefano.
In provincia di Ragusa, la località più nota dal punto di vista archeologico è Camarina, fondata da Siracusa nel 589 a. C., il cui abitato di rilevante estensione è stato attentamente studiato e “ricostruito” nella sua varia articolazione. Dopo uno sguardo alle possenti mura di settentrione, si suggerisce una breve sosta all’Athenaion. Quindi si prosegue per la Casa dell’Altare, per il Santuario di Atena e per la Casa dell’Iscrizione, dove su una lamina di piombo è trascritto l’atto di compravendita; nella Casa del Mercante si conservano alcuni pesi in bronzo.
All’interno dell’Antiquarium le vetrine espositive sono ricche di oggetti risalenti a diverse epoche storiche; appositi pannelli ne tracciano una sintetica descrizione accompagnata dalla probabile datazione.
A conclusione dell’itinerario qui suggerito la bella città di Modica che, per la tipologia del terreno, fu sede nell’antichità di un insediamento preistorico; del resto, in tutta la zona sono parecchi i nuclei urbani riferibili alla cultura di Castelluccio, villaggio a venti chilometri da Noto in provincia di Siracusa. I materiali rinvenuti a Modica sono compresi entro un periodo databile tra il 1800 e il 1400 a.C.

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