Itinerario turistico elimo - escursioni e viaggi Trapani e Palermo

Mappa delle località dell'itinerario turistico elimo in provincia di Trapani e Palermo

Gli Elimi, provenienti dall’Anatolia, approdarono e si stanziarono nella Sicilia Occidentale nel XIII secolo a.C. Tennero ottimi rapporti con i Fenici e ne furono fedeli alleati. La loro capitale fu Segesta, il loro santuario ebbe sede ad Erice, meta dei marinai in transito nel Mediterraneo, che facevano scalo nel porto elimo di Drepano (Trapani) per rendere omaggio alla Dea Madre. Altri siti elimi furono la città policentrica di Halicyae (Salemi - Monte Pòlizo), e, in provincia di Palermo, Entella (Contessa Entellina) ed Jetas (San Cipirello).
Gli scavi in corso nell’area elima hanno portato alla luce negli ultimi anni migliaia di reperti, che nella loro stragrande maggioranza aspettano ancora di essere catalogati. Quelli che lo sono già stati, fanno mostra di sé nei musei (Trapani, Erice, Salemi, Contessa Entellina, San Cipirello). Architetture elime sono riscontrabili, a Segesta, nel Santuario di Contrada Mango, scoperto nella metà del secolo scorso da Vincenzo Tusa, e nel Tempio dorico (V-IV secolo a.C.), il cui peristilio di colonne non scanalate delimitava uno spazio sacro, nel quale gli Elimi praticavano un culto all’aperto. Ad Erice, oltre alle mura perimetrali elimo-puniche, restano le vestigia del tempio rupestre della Dea Madre, e in esso, come scrisse lo storico Mario Cattafesta sulla “Gazzetta di Mantova”, cinquemlila ierodule praticavano la prostituzione sacra. Nel museo municipale “A. Cordìci” è custodita una “saliera elima”, tipico vaso a doppio recipiente con decorazione incisa lineare. Nel museo di Salemi si conservano i reperti rintracciati negli scavi annualmente effettuati dagli archeologi norvegesi dell’Università di Oslo, sotto la guida del prof. Christopher Prescott, in collaborazione con altri atenei esteri. Nelle zone limitrofe della provincia di Palermo, si suggerisce di visitare Entella ed Jetas e gli antiquaria dei rispettivi Comuni, dove i manufatti elimi reperiti dalla missione della Scuola Normale di Pisa, sotto la guida del prof. Giuseppe Nenci e del prof. Carmine Ampolo, e dell’Università svizzera di Zurigo, sotto la guida del prof. Hans Peter Hisler, costituiscono la tangibile testimonianza del prezioso lavoro di ricerca fin qui svolto.

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