Itinerario Catania - guida Catania e archeologia

Mappa dell'itinerario turistico - archeologico nella città di Catania. Un viaggio nell' archeologia di Catania.

Le tracce di Catania durante il periodo greco risultano pressoché cancellate a causa delle sovrapposizioni avvenute dapprima in epoca romana e nella fase successiva ad opera degli innumerevoli popoli che si sono avvicendati nel dominio della metropoli etnea.
Lungo le strade della barocca, ricostruita in età barocca nella prima metà del XVIII secolo a seguito della distruzione dell’abitato preesistente provocata dal devastante terremoto del 1693 che provocò la morte di sedicimila persone, si incontrano accanto agli splendidi edifici del passato più recente anche le testimonianze dell’insediamento romano.
Poco rimane comunque del teatro, uno dei più vasti e funzionali della Sicilia, che accolse le maggiori rappresentazioni drammatiche e si onorò della presenza tra gli spettatori e tra gli attori di straordinarie personalità dell’arte classica e dello spettacolo. L’imponente ed artistica struttura era in grado di accogliere oltre seimila spettatori. Secondo quanto riferisce la storiografia del tempo, Alcibiade pronunciò proprio qui un celebre discorso mirante a convincere i Catanesi ad allearsi con gli Ateniesi nella spedizione militare, rivelatasi poi infausta, contro i Siracusani.
Gli odierni visitatori possono ammirarne parte della cavea con ventuno gradini, divisi da otto scalette in nove cunei. All’esterno due gli ordini di arcate sulla facciata; un colonnato con funzione di portico era ubicato nella zona superiore.
Come accadeva di solito in altri centri della Sicilia (ed illuminante è in merito l’esempio dell’ellenizzata città fenicia di Solunto) nei pressi del teatro sorgeva l’Odeon, la cui cavea, dal diametro di circa quaranta metri, era soprastante a diciassette ambienti coperti a volta.
Di notevole interesse, e ne raccomandiamo la visita ai cultori delle discipline archeologiche, è il foro, recuperato sull’agorà greca già abbandonata e sepolta dalle macerie. I ricercatori, effettuando scavi fino ad una profondità di parecchi metri, hanno localizzato una piazza quadrata su cui si affacciano sette tabernae di età augustea.
Non va assolutamente omessa una appropriata sosta al Museo Civico, dove fra reperti di eccezionale valore fa bella mostra di sé la statua di matrona romana, paragonabile nelle movenze e nelle sinuosità sia alla Venere Landolina del Museo “Paolo Orsi” di Siracusa sia all’altra Venere, recentemente emersa a Marsala, custodita nel Museo “Baglio Anselmi” dell’antica Lilybaeum. Da ammirare, inoltre, a Catania la testa efebica del VI secolo a.C., straordinario volto arcaico di fanciullo (kouros).
Né va trascurato, da quanti si dedicano con passione e con amore alla città di Catania, lo spazio occupato dalle terme e dal relativo complesso risalente alla Roma imperiale cercando di immaginarla così come era duemila anni fa.
A vigilare su Catania e sul suo attuale assetto urbanistico, che di frequente insiste sul vecchio tessuto abitativo, c’è la Soprintendenza Regionale dei Beni Culturali e ci sono pure gli uffici del Comune che esercitano in materia un controllo sempre più capillare e rigoroso, affinché in occasione delle frequenti ristrutturazioni edilizie venga in ogni modo preservata la memoria del passato, retaggio prezioso ed insostituibile perché su di esso trova fondamento l’identità culturale della Sicilia.

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