Iscrizioni di epigrafia greca e nuovi siti nell’archeologia di Alcamo

Il territorio di Alcamo (in accordo con molte aree del trapanese) si sta rivelando come un immenso archivio, dal quale cominciano ad emergere le testimonianze di tutte le civiltà che si sono succedute, ad iniziare dalle fasi iniziali della preistoria.
Sono stati, infatti, rinvenuti manufatti litici assimilabili ad un contesto del Paleolitico inferiore. Si tratta di strumenti elementari costituiti da ciottoli (cuti) in quarzite, che presentano un tagliente, in parte sinuoso, ottenuto dal distacco di una o più schegge, su un unico lato (chopper) o su i due lati (chopping-tool).
Numerose punte e lame in selce a dorso e grattatoi a muso attestano la presenza della cultura dell’epigravettiano finale (14.000 / 12.000 anni B.P). Sei asce levigate, alcune schegge di ossidiana, un pugnale in selce dell’età del rame e altro materiale preistorico litico e fittile documenta la continuità di insediamenti nei successivi periodi storici. Per le notizie e le foto dei reperti si rimanda al volume “La Preistoria ad Alcamo”, Messana 2003.
Alcamo : bollo di Dionisio proveniente da Rodi

Alcamo : bollo di Dionisio proveniente da Rodi

Il gruppo Archeoclub di Alcamo ha recentemente rinvenuto, nel territorio della città, alcune anse timbrate dell’isola di Rodi. Le anfore rodie bollate sono molto diffuse in tutta l’area mediterranea. Come scrive Antonietta Brugnone, importante studiosa di storia ed epigrafia greca dell’Università di Palermo, “rilevante è l’abbondanza dei marchi di fabbrica di anfore trovate nell’area di Erice dovuta certamente alla ricchezza del santuario di Venere”.
La presenza delle caratteristiche anfore con anse a gomito ad Alcamo, oltre a testimoniare l’importazione del vino dall’isola delle rose, è anche una prova di una attiva vita rurale.
Tutto il materiale archeologico individuato, frutto di ricerche di superficie, è costituito da una collezione di 25 bolli che sembrano coprire un arco cronologico compreso tra la fine del III e la metà del II sec. a.C.
In alcune si legge epì (al tempo di/ sotto) accanto il nome del magistrato eponimo che dava, nel calendario rodio, il nome all’anno ed ancora il mese del conio. I marchi rotondi mostrano al centro una rosa trilobata, simbolo dell’isola delle rose, mentre nel bollo rettangolare di Dìo÷usìou è evidenziato un delfino.

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